mercoledì 1 gennaio 2020

Alla mia Mamma nel giorno del suo decimo anniversario (2 gennaio 2010 - 2 gennaio 2020)

Mariuccia Catalano Rusmini nel 1940 ad Alba (Cuneo)
Messaggio della Madonna di  Medjugorie  di sabato, 2 gennaio 2010 (Ottava di Natale) dedicato alla mia cara indimenticabile Mamma.

Cari figli,
oggi vi invito a venire con me con totale fiducia, perché io desidero farvi conoscere mio Figlio. Non abbiate paura, figli miei. Io sono con voi. vi mostro  la strada come perdonare voi stessi, perdonare gli altri e, con pentimento sincero nel cuore, inginocchiarci davanti al Padre. Fate sì che muoia in voi tutto ciò che vi impedisce di amare e salvare, di essere con Lui e in Lui. Decidevi per un nuovo inizio, l'inizio dell'amore sincero di Dio stesso.
Vi ringrazio!

Cara Mamma Mariuccia, dal Cielo, ti prego, intercedi per tutta la tua famiglia, per me, Marinella, per Claudio, per Alex e Roby e tutta la famiglia di Roby, per tua nuora Mariangela, che ti è stata tanto vicina nei giorni difficili della vecchiaia, per i tuoi nipoti, Laura e Lino, per la figlia di tua sorella Aurora, Delia, suo marito Mauro e soprattutto per Alessandro.
Grazie, Mamma. 


sabato 17 marzo 2018

Mefi, 18 marzo

Mefi (2003 circa, 2017)
Signore, il tuo amore è nel cielo,
la tua fedeltà fino alle nubi,
la tua giustizia è come le più alte montagne, 
il tuo giudizio come l'abisso profondo:
uomini e bestie tu salvi, Signore.

Sal 35 (36)

lunedì 6 marzo 2017

Lontani anni 50... un bimbo di nome Paolo

Torino, 6 maggio 1951, il piccolo Paolo pronto a ricevere il santo battesimo nella chiesa di Santa Giulia (quartiere Vanchiglia) dove, un anno prima, si erano sposati il suo papà Pietro e la sua mamma Mariuccia. La madrina, che lo tiene in braccio è la sua zia materna Melina.
Il sontuoso abitino bianco battesimale è opera della prozia Antonietta, ricamatrice professionista presso i migliori negozi di Torino.
A quei tempi, la famiglia materna di Paolo abitava in via Luigi Tarino 16, vicino al Po.

Una piccola famigliola, Paolo, mamma Mariuccia e papà Piero, ferroviere a Voghera.  Mariuccia è casalinga, i soldi sono pochini, ma la felicità non è data sicuramente dai soldi. 
Mariuccia è casalinga convinta,  per scelta. Si è licenziata dal suo lavoro (impiegata presso la Venchi Unica di Torino) prima di sposarsi. 
Mamma Mariuccia non aveva dubbi: meglio vivere con pochi soldi, ma crescere i suoi bambini senza doverli affidare a un nido. 
Poteva fare altre scelte, rimanere a Torino, continuare a lavorare, ma in quegli anni  una donna poteva ancora scegliere se era meglio condurre una vita modesta educando i propri bimbi o se vivere  una vita affannata e stressante ma realizzante (?!)
Mariuccia ha fatto la sua scelta, della realizzazione lavorativa fuori casa non le importava proprio nulla  e i figli ne furono felici, il marito anche.


Copertina della Domenica del Corriere del 1951

Il sorriso di nonna Camilla, Torino 1951

Torino, 9 settembre 1951. Nonna Camilla e Paolo
Una nonna sapiente, paziente e generosa. Un nipotino vivace e un pochino prepotente, ma dal cuoricino buono.
La nonna diceva: "Prendetelo con il cuore, otterrete il meglio da lui".
Care nonne, angeli dei bimbi.



Anno 1951


Son tutte belle le mamme del mondo, quando un bambino si stringono al cuor, Torino 1951

Torino, via Luigi Tarino 16 (Quartiere Vanchiglia- Mamma Mariuccia e Paolo)

Torino, via Luigi Tarino 16 (Quartiere Vanchiglia- Mamma Mariuccia e Paolo)



TORINO, QUARTIERE VANCHIGLIA (DA WIKIPEDIA)

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

  • Piazzetta Santa Giulia, cuore del Borgo Vanchiglia, altresì adibita ad area mercatale, ospita la già citata chiesa omonima, fatta costruire dalla filantropa marchesa venerabile Giulia di Barolo, nel 1866.
  • La celebre Fetta di Polenta, al secolo Casa Scaccabarozzi, situata in corso San Maurizio angolo con via Giulia di Barolo, è uno dei palazzi più bizzarri dell'architettura torinese. È alta 27 metri, lunga 27 metri su via Giulia Di Barolo, larga 5 metri su corso San Maurizio ed appena 0,70 metri sul terzo lato, formando così un sottilissimo trapezio. Fu progettata nel 1840 da Alessandro Antonelli per sua moglie, Francesca Scaccabarozzi, probabilmente per via di una scommessa. Il curioso nome deriva dalla forma del palazzo, che effettivamente può ricordare una sottile "fetta di polenta", tanto più verosimile in quanto dipinto in color ocra. Tuttavia, l'architetto Antonelli abitò effettivamente nel palazzo porticato vicino, in Via Vanchiglia,9, progettato sempre da lui sei anni dopo. Nei dintorni, in via Vanchiglia, 8, sebbene già sotto il quartiere Centro, si trova una casa sempre trapezoidale, sebbene meno accentuata : per similitudine, viene soprannominata la Fetta di Formaggio, e fu eretta nel 1832 per il facoltoso Marchese Birago di Vische dall'architetto Antonio Talentino
Exquisite-kfind.pngLo stesso argomento in dettaglio: Casa Scaccabarozzi.
  • La palazzina dei Bagni Municipali, o Comunali, eclettico edificio del 1905 in Corso Regina Margherita angolo Via Vanchiglia
  • In Largo Montebello, perfettamente tondo, al numero 38, è situata una targa che segnala la casa dove la tradizione vuole abitasse Eugenia Barruero, colei che ispirò Edmondo De Amicis nella figura della Maestrina dalla penna rossa nel libro Cuore
  • Il Largo Rosario Berardi (l'inizio di Corso Belgio) fu dedicato al nome di un Ispettore di polizia ivi assassinato dalle Brigate Rosse nel marzo 1978
  • Uno dei più celebri vanchigliesi fu certamente Fred Buscaglione, la cui abitazione era nella popolare Via Bava, al numero 26 bis, nella quale viveva anche il paroliere Leo Chiosso. I funerali pubblici di Buscaglione si tennero alla Chiesa di Santa Giulia, il 6 febbraio 1960.
  • Il Teatro della Caduta, inaugurato nel 2003 in via Michele Buniva 23, con i suoi 45 posti è il più piccolo teatro in attività a Torino e fra i più piccoli in Europa
  • Dal 2012 è operativo il nuovo Campus Universitario Einaudi di LungoDora Siena, ex-area Italgas, che ospita principalmente le facoltà di Giurisprudenza e Scienze Politiche; nel cortile interno è presente una grande statua in legno del Toro rampante, simbolo di Torino, opera di Mario Ceroli (1987)
  • L'area verde accanto al "Campus", compresa tra Corso Regina Margherita e Lungo Dora Siena, è stata intitolata dal Comune di Torino nell'aprile 2015 a Vittorio Pozzo, Commissario tecnico della Nazionale di calcio negli anni trenta e quaranta e vincitore di due edizioni consecutive del campionato del mondo[11]
  • La passerella ciclopedonale sulla Dora, inaugurata il 16 aprile 2010, che collega il nuovo "Campus" Universitario con Corso Verona e che è stata intitolata il 30 marzo 2016 all'architetto Franco Mellano dal Comune di Torino[12]
  • Ex-Opera pia Reynero, oggi csoa Askatasuna: l'edificio, costruito nel 1892, ospitò fino al 1981 l'opera pia Reynerio, nata nel 1924 dalla fusione dell'Asilo Reynero con l'Associazione delle dame di carità di Santa Giulia. Durante la II guerra mondiale fu lievemente danneggiato dai bombardamenti. Dopo un periodo di abbandono seguito alla cessazione delle attività dell'opera pia nel 1996 divenne la sede del Centro Sociale Askatasuna, che vi organizza varie attività come concerti, cene, seminari e iniziative di solidarietà con i senza casa.[13]

Luna Rossa, Claudio Villa, 1951


Luna rossa

Cammino distrattamente rilassato,
gli occhi nascosti sotto il cappello,
mani in tasca e bavero alzato.
Vado fischiando alle stelle che sono uscite…
E la luna rossa mi parla di te,
io le chiedo se mi aspetti,
e mi risponde: "Se vuoi saperlo,
qui non c'è nessuna…"
Ed io dico il nome per vederti,
ma tutta la gente che parla di te
risponde: "È tardi, cosa vuoi sapere?!
Qui non c'è nessuna!…"
Luna rossa,
chi mi sarà sincera?
Luna rossa,
se ne è andata l'altra sera
senza vedermi…
Ho avuto mille e più appuntamenti,
tante e più sigarette ho acceso,
tante tazze di caffè ho bevuto,
mille boccucce amare ho baciato…
E la luna rossa mi parla di te,
io le chiedo se mi aspetti,
e mi risponde: "Se vuoi saperlo,
qui non c'è nessuna…"
Ed io dico il nome per vederti,
ma tutta la gente che parla di te
risponde: "È tardi, cosa vuoi sapere?!
Qui non c'è nessuna!…"
Ed io dico ancora che mi aspetti
fuori al balcone questa notte alle tre,
e preghi i Santi per vedermi…
ma non c'è nessuna…

venerdì 17 febbraio 2017

Il giorno più felice: quello della Prima Comunione e Santa Cresima

Voghera, 25 aprile 1962

nel cortile dell'oratorio 

delle suore canossiane 

di via Bellocchio.

Grazie carissime suore

(Teresa, Vittoria, Riccarda.. 

forse siete già in Cielo, 
pregate per le vostre ex bambine)
Quante partite a palla prigioniera e a palla avvelenata, quanti giochi in quel cortile. quante belle preghiere, quanta emozione e quanta gioia nella Cappellina dell'oratorio. 
Solo da anziani si capisce la profonda bellezza e l'importanza della Fede conosciuta e imparata  da bambini.
Adesso possiamo solo difenderla per quanto è nelle nostre forze, poi  ci si affida a Dio, il nostro Signore Gesù Cristo.
Un dono grande.

Che trecce storte!
Il ricordo della Prima Comunione e Santa Cresima della Parrocchia di San Lorenzo in Voghera (anno 1962)





Ho detto a Gesù:
Ti prego siimi sempre vicino,
aiuta e benedici
tutti coloro che mi amano.
Sorridendo, Egli rispose:
Così sia.


Eventi anno 1962 (tratto da Wikipedia)

Gennaio[modifica | modifica wikitesto]

Febbraio[modifica | modifica wikitesto]

Marzo[modifica | modifica wikitesto]

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Settembre[modifica | modifica wikitesto]

Ottobre[modifica | modifica wikitesto]

Novembre[modifica | modifica wikitesto]

Dicembre[modifica | modifica wikitesto]


La più bella canzone del 1962
Luigi Tenco - Mi sono innamorato di te.