lunedì 6 marzo 2017

Son tutte belle le mamme del mondo, quando un bambino si stringono al cuor, Torino 1951

Torino, via Luigi Tarino 16 (Quartiere Vanchiglia- Mamma Mariuccia e Paolo)

Torino, via Luigi Tarino 16 (Quartiere Vanchiglia- Mamma Mariuccia e Paolo)



TORINO, QUARTIERE VANCHIGLIA (DA WIKIPEDIA)

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

  • Piazzetta Santa Giulia, cuore del Borgo Vanchiglia, altresì adibita ad area mercatale, ospita la già citata chiesa omonima, fatta costruire dalla filantropa marchesa venerabile Giulia di Barolo, nel 1866.
  • La celebre Fetta di Polenta, al secolo Casa Scaccabarozzi, situata in corso San Maurizio angolo con via Giulia di Barolo, è uno dei palazzi più bizzarri dell'architettura torinese. È alta 27 metri, lunga 27 metri su via Giulia Di Barolo, larga 5 metri su corso San Maurizio ed appena 0,70 metri sul terzo lato, formando così un sottilissimo trapezio. Fu progettata nel 1840 da Alessandro Antonelli per sua moglie, Francesca Scaccabarozzi, probabilmente per via di una scommessa. Il curioso nome deriva dalla forma del palazzo, che effettivamente può ricordare una sottile "fetta di polenta", tanto più verosimile in quanto dipinto in color ocra. Tuttavia, l'architetto Antonelli abitò effettivamente nel palazzo porticato vicino, in Via Vanchiglia,9, progettato sempre da lui sei anni dopo. Nei dintorni, in via Vanchiglia, 8, sebbene già sotto il quartiere Centro, si trova una casa sempre trapezoidale, sebbene meno accentuata : per similitudine, viene soprannominata la Fetta di Formaggio, e fu eretta nel 1832 per il facoltoso Marchese Birago di Vische dall'architetto Antonio Talentino
Exquisite-kfind.pngLo stesso argomento in dettaglio: Casa Scaccabarozzi.
  • La palazzina dei Bagni Municipali, o Comunali, eclettico edificio del 1905 in Corso Regina Margherita angolo Via Vanchiglia
  • In Largo Montebello, perfettamente tondo, al numero 38, è situata una targa che segnala la casa dove la tradizione vuole abitasse Eugenia Barruero, colei che ispirò Edmondo De Amicis nella figura della Maestrina dalla penna rossa nel libro Cuore
  • Il Largo Rosario Berardi (l'inizio di Corso Belgio) fu dedicato al nome di un Ispettore di polizia ivi assassinato dalle Brigate Rosse nel marzo 1978
  • Uno dei più celebri vanchigliesi fu certamente Fred Buscaglione, la cui abitazione era nella popolare Via Bava, al numero 26 bis, nella quale viveva anche il paroliere Leo Chiosso. I funerali pubblici di Buscaglione si tennero alla Chiesa di Santa Giulia, il 6 febbraio 1960.
  • Il Teatro della Caduta, inaugurato nel 2003 in via Michele Buniva 23, con i suoi 45 posti è il più piccolo teatro in attività a Torino e fra i più piccoli in Europa
  • Dal 2012 è operativo il nuovo Campus Universitario Einaudi di LungoDora Siena, ex-area Italgas, che ospita principalmente le facoltà di Giurisprudenza e Scienze Politiche; nel cortile interno è presente una grande statua in legno del Toro rampante, simbolo di Torino, opera di Mario Ceroli (1987)
  • L'area verde accanto al "Campus", compresa tra Corso Regina Margherita e Lungo Dora Siena, è stata intitolata dal Comune di Torino nell'aprile 2015 a Vittorio Pozzo, Commissario tecnico della Nazionale di calcio negli anni trenta e quaranta e vincitore di due edizioni consecutive del campionato del mondo[11]
  • La passerella ciclopedonale sulla Dora, inaugurata il 16 aprile 2010, che collega il nuovo "Campus" Universitario con Corso Verona e che è stata intitolata il 30 marzo 2016 all'architetto Franco Mellano dal Comune di Torino[12]
  • Ex-Opera pia Reynero, oggi csoa Askatasuna: l'edificio, costruito nel 1892, ospitò fino al 1981 l'opera pia Reynerio, nata nel 1924 dalla fusione dell'Asilo Reynero con l'Associazione delle dame di carità di Santa Giulia. Durante la II guerra mondiale fu lievemente danneggiato dai bombardamenti. Dopo un periodo di abbandono seguito alla cessazione delle attività dell'opera pia nel 1996 divenne la sede del Centro Sociale Askatasuna, che vi organizza varie attività come concerti, cene, seminari e iniziative di solidarietà con i senza casa.[13]

Luna Rossa, Claudio Villa, 1951


Luna rossa

Cammino distrattamente rilassato,
gli occhi nascosti sotto il cappello,
mani in tasca e bavero alzato.
Vado fischiando alle stelle che sono uscite…
E la luna rossa mi parla di te,
io le chiedo se mi aspetti,
e mi risponde: "Se vuoi saperlo,
qui non c'è nessuna…"
Ed io dico il nome per vederti,
ma tutta la gente che parla di te
risponde: "È tardi, cosa vuoi sapere?!
Qui non c'è nessuna!…"
Luna rossa,
chi mi sarà sincera?
Luna rossa,
se ne è andata l'altra sera
senza vedermi…
Ho avuto mille e più appuntamenti,
tante e più sigarette ho acceso,
tante tazze di caffè ho bevuto,
mille boccucce amare ho baciato…
E la luna rossa mi parla di te,
io le chiedo se mi aspetti,
e mi risponde: "Se vuoi saperlo,
qui non c'è nessuna…"
Ed io dico il nome per vederti,
ma tutta la gente che parla di te
risponde: "È tardi, cosa vuoi sapere?!
Qui non c'è nessuna!…"
Ed io dico ancora che mi aspetti
fuori al balcone questa notte alle tre,
e preghi i Santi per vedermi…
ma non c'è nessuna…

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